sabato 16 dicembre 2023

400 ANNI DEI FRATI CAPPUCCINI A SCANDIANO: L'INCONTRO CON ROMANO PRODI


Domenica, presso il convento dei frati cappuccini di Scandiano c'è stata la penultima iniziativa per i 400 anni di presenza dell'Ordine religioso nello scandianese. Per l'occasione ha partecipato Romano Prodi.
È stato davvero un piacere spiegare a Prodi del suo legame famigliare con il convento e della partecipazione di suo padre nella espansione edilizia dell'edificio. Fu lui, dopo secoli, ad ampliare la struttura e portarla alla situazione attuale.
Alla fine gli ho donato una copia del mio libro in cui è riportata tutta questa storia. Prodi si alza per complimentarsi e, inaspettatamente, mi dice di porre una dedica sul libro. Non me lo aspettavo e devo dire che questa richiesta mi ha emozionato.


 

domenica 26 novembre 2023

MARIO PELLEGRINI, IL PRIMO INCURSORE ITALIANO DECORATO DAL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA

 

Resto del Carlino - Reggio del 26/11/2023



La tematica della Grande Guerra mi ha impegnato negli archivi e nelle biblioteche da anni e, fortunatamente, mi ha gratificato con sensazionali scoperte.

Anche questa volta la storia che ho riportato alla luce è senza precedenti e vede un nostro concittadino emergere addirittura sulla scena mondiale della storiografia. Mi riferisco a Mario Pellegrini, ufficiale della Regia Marina, che si distinse durante la Prima Guerra Mondiale. 
Oggi, di lui, ci rimane una via nel centro cittadino e una breve biografia pubblicata nel libro "Scandiano e la Grande Guerra".

Pellegrini dimostrò fin da subito un grande valore come marinaio e partecipò a diverse audaci azioni contro la flotta imperiale asburgica, come l'affondamento della corazzata Wien, che gli valse la Medaglia d'Argento al Valor Militare. Nel maggio del 1918, si offrì volontario per un'azione definita impossibile, un'incursione nel porto di Pola, che tutti i comandi militari alleati consideravano inespugnabile. Nonostante ciò, Pellegrini decise di tentare l'impresa adottando sistemi di incursione sperimentali, diventando così il primo incursore della marina italiana. La barca utilizzata fu chiamata Grillo, perché saltellava sulle onde come un grillo, e grazie a dispositivi appositi riuscì a superare le difese del porto nemico. Quella notte, Pellegrini riuscì a penetrare nel porto e, sebbene non riuscì ad affondare nessuna nave, dimostrò al mondo intero che nessun porto era inviolabile.

L'impresa fu così eccezionale che gli fu conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Non solo, l'azione di Pellegrini arrivò addirittura alla Camera dei Deputati, dove fu approvata per "acclamazione" una mozione di plauso in suo onore, un caso rarissimo nella storia parlamentare italiana.

Nonostante tutto ciò che è stato finora riportato dimostri l'eccezionalità del personaggio, una ricerca negli archivi del New York Times mi ha permesso di scoprire che Pellegrini, dopo l'azione di Pola, finì persino in prima pagina sul più grande giornale del mondo. L'articolo descriveva dettagliatamente l'azione menzionando più volte il "comandante Pellegrini". Tra le righe, si affermava che con quell'impresa, Pellegrini aveva portato il prestigio della Marina Italiana allo stesso livello di quella britannica, considerata all'epoca la flotta più potente al mondo. Dopo ulteriori ricerche, ho scoperto che persino il quotidiano francese Le Figaro gli dedicò la prima pagina nell'edizione del 17 maggio 1918.

Nonostante tutto ciò possa già essere sufficiente per valutare la grandezza del personaggio, ulteriori ricerche hanno portato alla luce un ulteriore riconoscimento di eccezionale valore per il nostro concittadino. Infatti, persino il Presidente degli Stati Uniti d'America gli conferì la prestigiosa decorazione della Navy Distinguished Service Medal, istituita proprio alla fine della Prima Guerra Mondiale e concessa ai marinai e ai marines per il servizio eccezionalmente meritorio reso agli Stati Uniti durante l'adempimento di un compito o di una posizione di grande responsabilità. Riporto la motivazione della concessione: "Il Presidente degli Stati Uniti d'America ha il piacere di conferire la Navy Distinguished Service Medal al Tenente Comandante Mario Pellegrini, Marina Italiana, per il servizio eccezionalmente meritorio e distinto in una posizione di grande responsabilità per il Governo degli Stati Uniti, come membro di una Forza Alleata durante la Prima Guerra Mondiale".

È davvero emozionante vedere un nostro concittadino raggiungere vette così alte nella storiografia. Pellegrini è stato acclamato dalla stampa mondiale, dal parlamento italiano e dai più potenti capi di Stato del mondo. Scandiano può vantare famosi poeti, immensi scienziati e da oggi possiamo tranquillamente affermare di aver avuto anche grandi condottieri.



domenica 5 novembre 2023

CELEBRAZIONI 4 NOVEMBRE: VALORIZZARE IL SACRARIO DEL CIMITERO DI REGGIO EMILIA. CHE DIVENTI UN SIMBOLO DI FRATELLANZA

Resto del Carlino - Reggio del 5 novembre 2023

COMUNICATO INTEGRALE:

Per commemorare la conclusione della Prima guerra mondiale e l'immensa sofferenza che ha unito i paesi coinvolti, oltre alla tradizionale deposizione di fiori presso i monumenti ai caduti italiani, si propone l'utilizzo, a partire dal prossimo anno, anche del sacrario all' interno del cimitero monumentale di Reggio Emilia. Questo luogo rappresenta, più di ogni altro, la pietà umana e la fratellanza tra i popoli, in quanto ospita le salme dei soldati italiani e austro-ungarici. Tutti uniti dallo stesso dolore e dal tragico destino che, in quel periodo storico, accomunava le giovani generazioni provenienti da ogni parte del mondo.

Il sacrario acquista ancora maggior valore se si considera la storia del Campo di Prigionia di Scandiano, che ha ospitato per quasi tre anni oltre 1000 prigionieri. Nel reggiano, questi prigionieri furono trattati molto bene, ma purtroppo alcuni di loro morirono durante quel periodo e furono sepolti nel sacrario di Reggio Emilia. Nel complesso, tra i soldati austro-ungarici si contano oltre una quarantena di decessi, avvenuti principalmente a causa di malattie.

Grazie al Campo di Scandiano, nel reggiano si è sviluppato un legame speciale con la tematica della Grande Guerra, soprattutto con l'Ungheria, che ha visto centinaia di giovani imprigionati nelle mura della Rocca dei Boiardo. A riguardo, recentemente anche docenti dell'Università di Budapest, in particolare Balázs Juhász, hanno avviato studi approfonditi e pubblicazioni in merito. Una di queste, tra l'altro, è stata presentata l'anno scorso nella sala consigliare di Scandiano, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. Si tratta di un diario di prigionia di un soldato ungherese rinchiuso a Scandiano nel quale annotò la vita e la quotidianità della prigionia.
(si riporta il link dell'evento riportato dal Comune di Scandiano https://www.comune.scandiano.re.it/wp-content/uploads/2022/10/cs_presentazione_libro.pdf e gli articoli della stampa reggiana https://marcomontipo.blogspot.com/2022/09/grande-guerra-la-storia-di-un.html )

Alla luce di quanto scritto, si auspica che questo luogo venga incluso nel cerimoniale del Comune di Reggio Emilia e che venga deposta una corona di fiori in onore di tutti i caduti della Prima guerra mondiale. È auspicabile che diventi anche un luogo educativo, illustrato agli studenti e inserito nella didattica riguardante il conflitto. Purtroppo, attualmente questo luogo è un po' trascurato e meriterebbe maggiore attenzione. Speriamo che questa sia l'occasione per valorizzarlo ulteriormente e che diventi un simbolo di pace.

Questa proposta del ricercatore reggiano Marco Montipò - conclude il Console Erzsébet Miliczky -  trova piena condivisione con il Consolato d'Ungheria e fin da subito concediamo la massima disponibilità per future iniziative che promuovano la storia del Campo di Scandiano, la pace e la fratellanza tra i popoli.



Erzsébet Miliczky
Console Onorario d'Ungheria per l'Emilia Romagna

Marco Montipò
Ricercatore storico reggiano
3347882701

 

martedì 12 settembre 2023

10 SETTEMBRE 2023: 200 PERSONE ALL'INIZIATIVA ORGANIZZATA AL CASTELLO DELLA TORRICELLA

Domenica pomeriggio, circa 200 persone hanno affollato il bellissimo castello Cugini, noto anche come castello della Torricella. Durante l'evento è stata presentata l'opera letteraria di Giuliano Spaggiari, un libro dedicato al Monte delle Tre Croci. Successivamente, Nicola Trivelli Prampolini ha tenuto un discorso sulla discendenza dei Bojardo fino ai giorni nostri, creando così un collegamento genealogico tra la famiglia rinascimentale scandianese e l'attualità.

Inoltre, è stata allestita una mostra che ha esposto principalmente documenti e fotografie inedite. Questa esposizione è stata curata da Marco Montipò, che da anni studia l'archivio privato della famiglia Cugini. L'evento ha ricevuto l'applauso dei numerosi presenti, i quali hanno apprezzato gli interventi, la mostra e, soprattutto, il bellissimo castello



Locandina dell'evento


Momento della conferenza all'ingresso del castello

Un momento della presentazione: il Sindaco parla con Spaggiari, autore del libro

Un momento della presentazione all'ingresso del castello

Marco Montipò con Silvano Lucenti, presentatore dell'evento


Nicola Trivelli Prampolini con Silvano Lucenti

La prof. Romana Prati che presenta il libro con l'autore

Il Sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti che porta i saluti

Un momento della mostra mentre Marco Montipò illustra i cimeli

Un momento della mostra mentre Marco Montipò illustra i cimeli



domenica 28 maggio 2023

GRANDE SUCCESSO PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO SUI FRATI CAPPUCCINI A SCANDIANO

Il Resto del Carlino - Reggio 17 maggio 2023



Domenica 14 maggio, presso il convento dei frati cappuccini di Scandiano, oltre 120 persone hanno gremito il teatro per ascoltare la presentazione del mio ultimo libro. All'incontro hanno presenziato anche le autorità civili e religiose, quali il Sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti e il Vescovo di Reggio-Guastalla Monsignor Morandi. Erano presenti anche le amministrazioni dei comuni di Casalgrande, Viano e Baiso. Il volume è stato patrocinato dalla Deputazione di Storia Patria per le Antiche Province Modenesi - Sezione di Reggio Emilia e dalla Società di Studi Storici Reggiani.


L'incontro, moderato dalla dottoressa Angela Chiapponi, ha visto l'intervento iniziale del professore Gabriele Fabbrici che ha illustrato il legame dei frati cappuccini con la provincia di Reggio Emilia. Poi è stata la mia volta che ho presentato il contenuto del libro che, suddiviso in 8 capitoli, riporta alla luce quattrocento anni di storia scandianese. La nuova opera letteraria, nelle sue 230 pagine, riporta alla luce notevole materiale documentale e fotografico completamente inedito.

Mi ritengo più che soddisfatto dell'incontro. Con un certo orgoglio, infatti, 
posso dire che vedere tante persone affluire nel teatro e gli organizzatori continuare a portare sedie per far sedere tutti mi ha davvero colpito positivamente. Molte persone, purtroppo, sono rimaste in piedi nonostante l'allestimento di 120 sedie. Scandiano è davvero una grande comunità che dimostra anche in questa occasione di avere a cuore la propria storia. Come ricercatore e scrittore devo dire che mi sento molto fortunato perché presentare il frutto del proprio lavoro davanti a platee del genere non è affatto scontato. Sicuramente questa serata mi ha dato quell'entusiasmo che, come benzina, mi alimenta dandomi l'energia per continuare questo viaggio di ricerca storica.

Marco Montipò

Alcune fotografie della serata:

La sala prima della presentazione

I saluti del Sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti

I saluti del Vescovo di Reggio Emilia e Guastalla Monsignor Morandi

Un momento della presentazione



martedì 28 febbraio 2023

I CAMPI DI CONCENTRAMENTO NELLA GRANDE GUERRA: INCONTRO CON LE SCUOLE MEDIE DI SCANDIANO

Cartolina del Campo di Scandiano con didascalia in tedesco

Lunedì 27 febbraio 2023, presso le scuole medie Boiardo di Scandiano (RE), ho tenuto un incontro rivolto ai ragazzi e ragazze dell'istituto scolastico a cui ho illustrato la storia, purtroppo poco conosciuta, dei campi di concentramento in Italia durante la Prima guerra mondiale. Tra il 1915 e il 1918, infatti, furono circa un centinaio i campi allestiti in tutto il paese in cui vennero rinchiusi alcune centinaia di miglia di soldati degli Imperi Centrali. Tra questi campi figurava quello di Scandiano che, istituito nella Rocca dei Boiardo, ospitò oltre un migliaio di soldati austro-ungarici. Il Campo funzionò dal settembre del 1915 al novembre del 1917 quando, con la ritirata di Caporetto, si spostarono i prigionieri per fare posto ai bombardieri del re, artiglieri del Regio Esercito. Diverse centinaia di prigionieri però rimasero fino alla conclusione del conflitto e utilizzati in appennino e nella bassa reggiana per opere di pubblica utilità. 

Agli studenti ho raccontato della vita all'interno del Campo di Scandiano, di com'era composto e che attività si facevano al suo interno. Grazie ai diari scritti da alcuni prigionieri oggi riusciamo a riportare un racconto particolareggiato di quel periodo e se intrecciati con la documentazione reperita in questi anni, quei diari, posso darci una storia esaustiva del Campo di Prigionia scandianese. 

Ringrazio il corpo docente della scuola Boiardo per avermi coinvolto nel loro percorso didattico e spero che questa storia venga sempre più valorizzata nelle scuole perché si tratta di un passaggio storico significativo a livello locale e soprattutto nazionale. Grazie al Campo di Scandiano la cittadina scandianese ma anche la provincia reggiana, divenne un territorio conosciuto in tutte le capitali d'Europa da Roma a Budapest, da Vienna a Berlino. 



Sala auditorium scuole medie Boiardo

Il dirigente Bertoldi presenta il relatore Marco Montipò

Un momento della presentazione



mercoledì 22 febbraio 2023

I 100 ANNI DELLA SCUOLA DI ARCETO DI SCANDIANO (RE): INCONTRO CON LE CLASSI QUINTE

Foto storica delle scuole di Arceto

Le scuole elementari di Arceto aprirono le porte agli studenti nell'anno scolastico 1922/23 e proprio in questo 2022/23 si festeggiano i primi 100 anni. In occasione di questo importante appuntamento nel dicembre del 2022 ho scritto un articolo pubblicato sul giornale cittadino L'Arcobaleno in cui ne ho illustrato la storia e le curiosità. 

Recentemente mi è stato chiesto dalle insegnanti della scuola arcetana di raccontare questa storia ai loro alunni e così, dopo avere raccolto l'invito, lunedì 20 febbraio 2023 ho partecipato ad un incontro organizzato nella palestra della scuola. Ho potuto riportare all'attenzione dei bambini e dei loro insegnanti il frutto delle mie ricerche così da fare comprendere al meglio questa storia centenaria tutta scandianese. Le scuole di Arceto rappresentano tra gli edifici scolastici più antichi dello scandianese e certamente hanno tanto da raccontare ai bambini che quotidianamente le frequentano. 

La presentazione preparata per i bambini

Momento della presentazione

Prima pagina del giornale L'Arcobaleno del dicembre 2022


STORIA DELLA SCUOLA ELEMENTARE DI ARCETO:

Gli occhi sulla scuola di Arceto li misi quando, tra il 2015 e il 2017, raccoglievo notizie sull'Amministrazione guidata dall'Ing. Venerio Zuccoli. Questo personaggio lo trattai nel mio libro «Scandiano e la Grande Guerra» (edito nel 2018) e a quel tempo volevo capire le opere e i meriti di questo Sindaco scandianese. La scuola di Arceto mi sembrava simile a quella di Ventoso e Jano, entrambe costruite da Zuccoli, ma da tutte le persone interpellate a quel tempo mi era stato detto che la scuola di Arceto era di «epoca fascista». Ebbene, rovistando nell'archivio comunale dimostrai che non era affatto così e che avevo ragione: quella scuola fu l'ultimo lascito di Zuccoli.

Venerio Zuccoli
Venerio Zuccoli fu Sindaco di Scandiano dal 1903 al 1920 e oltre detenere il record come lunghezza di periodo amministrativo, conseguì diversi primati come il primo a portare l'illuminazione pubblica in paese e attestò Scandiano come primo comune della provincia ad avere il telefono. Amministratore amato e mai sconfitto in competizioni elettorali, ebbe anche il merito di avere costruito un'infinità di edifici pubblici quali il Municipio, il Teatro Bojardo (oggi non più esistente), diversi cimiteri (tra i quali quello del capoluogo) e diverse scuole per l'appunto. Prima del suo insediamento, infatti, Scandiano era sprovvisto di scuole vere e proprie e le lezioni si svolgevano in luoghi privati dati in affitto al Comune. Zuccoli fu il primo Sindaco a pianificare un imponente progetto edilizio per dotare tutto il territorio comunale di scuole. Realizzò quelle di Pratissolo, Jano, Ventoso e Bosco e prima di ritirarsi a vita privata, come accennato, avviò quelle di Cacciola e Arceto. Quest'ultime due scuole vennero annunciate e discusse nel consiglio comunale del 28 giugno 1919. Il preventivo di spesa per la scuola di Arceto inizialmente ammontava ad un costo di 384.000 Lire per poi lievitare appena 10 mesi dopo a 480.000 Lire. La colpa, come si legge nella delibera comunale del 15 aprile 1920 è da attribuirsi ad un «enorme aumento verificatosi in questi giorni sul prezzo del materiale e mano d'opera necessari all'edilizia». Mentre quella di Cacciola, per la stessa motivazione, passò da 89.000 Lire iniziali ad 112.000. I calcoli si sbagliarono di poco e infatti il costo finale complessivo della scuola arcetana fu di circa 456.000 Lire.

Focalizzandosi sulla scuola di Arceto, sappiamo che i lavori partirono in quel 1920 e ne troviamo traccia anche nel libro di don. Giuseppe Pagliani in cui scrive: «Oltre a varie nuove case sorte in quest'ultimi anni nel territorio d'Arceto, ora si sta costruendo le nuove scuole». Dopo la discussione, l'approvazione del progetto e chiaramente l'inizio dei lavori, il Sindaco Zuccoli si ritirò a vita privata. Nel novembre del medesimo anno, infatti, dopo 17 anni di governo Venerio Zuccoli decise di ritirarsi a vita privata e di non partecipare alle elezioni amministrative svoltesi nel novembre 1920. La violenza che caratterizzò il biennio rosso e il biennio nero lo scosse profondamente e gli fece maturare l'idea di lasciare la politica. A questo punto, da quelle elezioni, vinsero i socialisti e Luigi Ghiacci, già consigliere comunale di minoranza durante l'amministrazione Zuccoli, divenne Primo Cittadino di Scandiano. Il nuovo Sindaco raccolse l'eredità di Zuccoli e portò a compimento l'edificio acquistandovi anche i banchi e le cattedre. Verso l'estate del 1922 la scuola era pronta e attendeva solo l'inizio dell'anno scolastico per accogliere i bambini arcetani; l'unica cosa rimasta in sospeso e non di poco conto erano i pagamenti per liquidare le aziende che costruirono l'edificio. Inizialmente, infatti, la Cassa Deposito e Prestiti garantì prima a Zuccoli e poi a Ghiacci i fondi necessari per poi clamorosamente negarli una volta realizzati gli edifici. Nell'agosto del 1922, inoltre, il Comune di Scandiano venne commissariato e il nuovo amministratore, generale Cesare Martinelli, non diede seguito a questo impegno. Solo con l'insediarsi del Sindaco Fermo Regnani, eletto nel maggio del 1923, finalmente si concluse l'iter delle nuove scuole comunali di Arceto. Il neo Sindaco fin dal suo primo atto «sollecitò» la Cassa Deposito Prestiti per il mutuo e scrisse anche al Prefetto lamentandosi di quanto successo: «la Cassa Deposito e Prestiti la quale a suo tempo diede affidamento di concedere un mutuo per completo finanziamento delle due opere, a fatto compiuto dice di non poter aderire alla richiesta del Comune, per assoluta mancanza di fondi». Inoltre Regnani si preoccupò anche di vincolare l'edifico così da evitare eventuali speculazioni future. Nella delibera del 3 ottobre 1923 con oggetto «edificio scolastico di Arceto e sua destinazione» si legge che la Giunta Comunale obbliga «Il Comune di Scandiano di destinare in perpetuo il costruito edificio scolastico di Arceto ad esclusivo uso scolastico». Nel 1925, dopo quasi due anni di solleciti e richieste, finalmente Regnani riuscì ad ottenere i soldi così da concludere definitivamente il capitolo «scuole di Arceto».

Alla fine della Seconda Guerra Mondiale le scuole arcetane erano le uniche, insieme a quelle di Scandiano, ad avere fino alla classe V°. Dopo il conflitto bellico si cominciò a potenziare gli edifici scolastici esistenti e a realizzarne dei nuovi. La scuola di Arceto fu oggetto di interventi verso gli inizi degli anni '80 quando il Comune di Scandiano realizzò un'importante ristrutturazione e ampliamento dell'edificio scolastico investendovi circa 450.000.000 Lire. Quest'ultimo intervento portò sostanzialmente la scuola elementare di Arceto allo stato attuale. 

Il 12 ottobre 2013 la scuola venne intitolata a Rita Levi Montalcini. L'idea fu promossa e sostenuta dall' allora Sindaco Alessio Mammi con il dirigente Istituzione Servizi Educativi del Comune di Scandiano Fulvio Carretti. La proposta fu quindi accolta dal dirigente scolastico Giacomo Lirici e per l'occasione gli organizzatori invitarono a presenziare la nipote dell'Illustre scienziata Piera Levi Montalcini. In quell'occasione, davanti ai bambini, insegnanti e cittadini Mammi disse «Rita Levi Montalcini è cittadina onoraria scandianese dal 1995. Abbiamo proposto di intitolarle una scuola per i suoi alti meriti scientifici, ma anche per l’umanità che ha sempre saputo dimostrare, e il suo impegno a favore delle donne e dei giovani. Una cittadina italiana esemplare, che ha saputo rendere davvero onore al nostro Paese, con un lavoro scientifico magistrale. L’intitolazione della scuola, la mostra permanente e i pannelli illustrativi sulla sua biografia e le sue affermazioni nell’atrio, ci auguriamo siano da esempio, testimonianza e simbolo per i tanti bambini e bambine che frequentano e frequenteranno questo luogo educativo». Anche il dirigente Lirici nel prendere la parola citò la Montalcini riportando una sua frase che disse durante una conferenza con dei liceali. Quest'ultimi le chiesero il segreto per rimanere giovani e lei rispose «Se volete rimanere giovani fate qualcosa per gli altri». Il dirigente scolastico continuò dicendo «Credo che questa festa sia uno splendido esempio del fare qualcosa per gli altri e credo che la scuola e questa scuola si fondi proprio sul fare qualcosa per gli altri». Ringraziò quindi tutti quelli che si erano dedicati per la giornata commemorativa, dagli insegnanti agli sponsor, dal Comune agli alunni, augurando ai presenti di «continuare a restare giovani».

La scuola di Arceto nell'anno scolastico in corso 2022/2023 conta 15 classi e 307 alunni. Una curiosità di 100 anni fa, invece, è che nell'anno scolastico 1928/1929 il Podestà Alberto Sghedoni chiedeva al Provveditorato agli studi dell'Emilia di incrementare le classi e aumentare l'organico perché gli alunni erano troppi. Nella delibera N° 34 del 10 aprile 1929 il Podestà sostenne che «nella frazione di Arceto esistono n. 7 classi, con sei insegnanti [] e che il numero degli iscritti è complessivamente di 390 alunni, su 414 obbligati». Sghedoni quindi deliberò «affinché venga istituita una nuova classe e ad essa preposta un insegnante in più delle sei attualmente in servizio».


Con questo piccolo contributo si è voluto riportare i passaggi più significativi di questo Centenario dando così un giusto e doveroso omaggio a questa scuola che rappresenta quotidianamente, da 100 anni, un presidio di cultura, educazione e formazione per tanti bambini e bambine di Arceto.


Marco Montipò






PRESENTAZIONI LIBRO GINO MONTIPO IL FILIBUSTIERE DEL CARNARO A RAVENNA E NAPOLI

Resto del Carlino - Reggio 24 febbraio 2023

In occasione della ricorrenza della Beffa di Buccari nelle città di Ravenna e Napoli è stato presentato il libro "Gino Montipò Il filibustiere del Carnaro" ideatore dei MAS e capotimoniere di 1° classe sul MAS 95 durante l'impresa dannunziana. Il libro racconta la vita di questo straordinario personaggio marinaresco riportando le sue qualità di militare e cittadino. Gino Montipò combatté nella Grande Guerra e nella Seconda Guerra Mondiale e per oltre 25 anni comandò il Corpo di Polizia Municipale della città di Modena. 

RAVENNA: Nella città di Ravenna l'iniziativa è stata organizzata dalla sezione locale dell'ANMI e ASMER, con il patrocinio della Capitaneria di Porto, Comune di Ravenna e Marina Militare. Hanno presenziato le autorità civili e militari oltre numerosi marinai in congedo. Durante la presentazione è stata narrata anche la vita del marinaio MOVM Primo Sarti a cui è dedicata la sede ANMI-Ravenna.

Sono usciti i diversi articoli dei giornali romagnoli: 

Resto del Carlinohttps://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/gino-montipo-filibustiere-ed-eroe-1.7143536

Ravenna Notiziehttps://www.ravennanotizie.it/societa/2023/02/11/successo-di-pubblico-per-la-conferenza-storica-organizzata-da-ass-marinai-ditalia-di-ravenna-e-ass-studi-militari-emilia-romagna/



Locandina ufficiale dell'evento


Articolo del Corriere Romagna del 11 febbraio 2023


Il presidente ANMI-Ravenna Marco Regene

Il momento dei saluti del Vice Sindaco Eugenio Fusignani 

Il Vice Sindaco di Ravenna Eugenio Fusgnani

In foto Marco Montipò e Giulio Verrecchia insieme
al presidente Marco Regeni e altri

NAPOLI: Nella città di Napoli l'iniziativa è stata organizzata il 18 febbraio 2023 dal Circolo Ufficiali della Marina Militare di Napoli con il patrocinio sezione locale ANMI. Hanno presenziato diversi marinai in congedo e in servizio oltre alcuni studenti con i loro professori dell'Istituto tecnico nautico "Duca degli Abruzzi". 




Locandina ufficiale dell'evento

Marco Montipò con gli studenti dell'Istituto nautico "Duca degli Abruzzi"


Foto di Marco Montipò con il presidente ANMI - Napoli
Domenico Icolari 

La sala prima della presentazione

Palazzo della Marina Militare di Napoli in cui si è svolta la presentazione

La targa del Circolo Ufficiali fuori dal palazzo della Marina Militare







sabato 21 gennaio 2023

CAMPI DI CONCENTRAMENTO: INCONTRI CON LE SCUOLE DI CASALGRANDE (RE)


L'11 e 14 gennaio 2023 nelle scuole medie di Casalgrande (RE) si e portato avanti un progetto volto a fare conoscere meglio la storia dei Campi di Concentramento. Gli incontri sono stati 4, spalmati su due giorni, coinvolgendo ben 8 classi terze. Per l'occasione è stata illustrata anche la storia del Campo di Prigionia di Scandiano che, seppur poco conosciuta nel territorio reggiano, rappresenta certamente una delle storie più significative del '900. Istituito durante la Grande Guerra, il Campo di Scandiano fece si che questa cittadina scandianese fosse conosciuta nelle maggiori capitali europee come Roma, Vienna, Berlino o Budapest. Oltre un migliaio di prigionieri austro-ungarici furono rinchiusi nella Rocca dei Boiardo e diverse centinaia vennero dislocati in tutta la provincia reggiana per realizzare opere di pubblica utilità. 

L'interesse per questa storia accresce giorno dopo giorno ed è quindi un piacere poterla illustrare alla cittadinanza e alle scuole. Un ringraziamento quindi va al dirigente scolastico e alle professoresse per avermi coinvolto in questo piacevole progetto didattico.