martedì 9 gennaio 2018

VITTORIO EMANUELE II: NELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE, IL RICORDO SCANDIANESE DEL RE SOLDATO

Vittorio Emanuele II

Oggi nel 1878 dopo alcuni giorni di forte febbre moriva Vittorio Emanuele II.
Passerà alla storia per avere liberato e unito l'Italia, sapendo amalgamare intelligentemente, la diplomazia di Cavour e la spada irrequieta di Garibaldi.
Oggi la sua figura si erige sul maestoso cavallo in bronzo al centro del monumento d'Italia: L'Altare della Patria.

Gli scandianesi sappiamo che in suo nome parteciparono alle battaglie risorgimentali e proprio loro, con il Battaglione di Scandiano, facevano da scorta al Re soldato Vittorio Emanuele II per la sua venuta a Reggio Emilia. Dopo la sua morte in tutta la penisola fu una corsa a intitolargli vie, piazze e monumenti. Reggio Emilia, per esempio, gli dedicò la piazza più importante del paese, Piazza del Duomo (oggi Piazza Prampolini).  Scandiano invece lo consacrava con una Lapide che fu poi affissa sulla facciata del Municipio (tuttora presente).

Lapide di Vittorio Emanuele II davanti il Municipio di Scandiano

Nonostante la lapide venne realizzata in occasione del decennale della morte del Re (1888 come viene riportato anche sulla lapide stessa) fu inaugurata solo nel 1890. Quel tempo Scandiano era amministrato dall’ultimo personaggio del risorgimento, il Sindaco Ing. Braglia Romualdo e popolato da circa 8000 persone. Il 20 settembre 1890 fu il giorno prescelto per inaugurare la lapide e già dalle prime ore del mattino le vie scandianesi brulicavano di persone. Alle 10 del mattino veniva scoperta la Lapide sotto le note della Marcia Reale, suonata dalla banda municipale. Per l’occasione presenziava il Senatore del Regno e generale Damiano Assanti. Inoltre erano presenti: il Sindaco di Scandiano e tutta la giunta, i sindaci di Casalgrande e Viano, le associazioni dei reduci, le autorità provinciali e militari, il distaccamento dell’Accademia di Modena e tanti altri. Per l'amministrazione e, a nome di tutti gli scandianesi, parlava l'assessore Riva che elogiò la figura del Re e delle sue imprese per liberare la Patria dal dominio straniero e infine ringraziava tutte le autorità e la cittadinanza presente.

Si legge sulla Lapide "Al gran Re e soldato - Padre della Patria - VITTORIO EMANUELE II - che Roma pontificia - fé capitale d'Italia - Gli scandianesi - 1888" . Finita la cerimonia, l'amministrazione offrì un banchetto ai presenti che per tutto il giorno animavarono il paesello. Verso sera Corso Vallisneri e Piazza Spallanzani furono appositamente illuminate e in quest'ultima, la banda musicale suonò per tutta la serata canzoni patriottiche davanti una popolazione festante.

Riporto le cronache che riassumono quel giorno di festa: “Il 20 settembre 1890 resterà nel cuore degli scandianesi fra i ricordi più fausti poiché nel commemorare una delle date della storia del nostro riscatto, ha degnamente ricordato il primo soldato dell’indipendenza il primo fattore del nazionale risorgimento.”