domenica 23 settembre 2018

IL PRIMO SCIOPERO GENERALE VISTO DA SCANDIANO

"Il Quarto Stato" è un dipinto del 1901 e rappresenta i braccianti in marcia in segno di protesta

Siamo nel settembre del 1904, precisamente tra il 15 e il 20 e dopo alcuni mesi di violenze, compiute per reprimere diverse manifestazioni operaie, specialmente al sud, da tutta Italia si dava vita al primo sciopero generale.  
Passeranno alla storia le grandi città come: Milano, Bologna, Bari, Genova, Roma e cosi via. Io però, qui voglio complementare questa storia aggiungendo Scandiano, perché anche gli scandianesi nel loro piccolo, hanno contribuito a scrivere quelle pagine di storia. 
Come dico sempre infatti, la grande storia nazionale è fatta da tante piccole storie locali.

Siamo nel 19 settembre e lo sciopero generale era già cominciato da alcuni giorni. Scandiano era un paese di provincia e le organizzazioni sindacali erano ancora molto arretrate. 
Da circa un anno, l'amministrazione locale era di estrazione monarchica/liberale e guidata da Venerio Zuccoli, che usciva vittorioso nelle elezioni dell'aprile 1903. 
Nel primo novecento, la popolazione locale era di circa 10 mila abitanti e il polo produttivo più importante, era le Officine della Calce e del Gesso di Ca de Caroli. 
Proprio da li, dalle officine, partiva lo sciopero. 


Offine della Calce e del Gesso. Collezione Giuseppe Ruini


Inizialmente si era deciso di non aderire ma solo di informare gli operai e dopo una riunione, tenuta il 18 settembre, la decisione era questa: "Era convinzione quasi unanime che lo sciopero generale non si potesse estendere alla nostra plaga...nell'adunata che i circoli e le leghe tennero ieri, nel mattino, si convenne di abbandonare ogni idea di sciopero e di fare la massima propaganda per fare conoscere al pubblico la breve storia dei tristi avvenimenti"
La mattina del 19 però, qualcosa cambiava tutto. 
Alcuni operai, mentre leggevano i volantini affissi all'ingresso delle officine, iniziavano a pensare che scioperare era necessario, un dovere. 
Da quel manipolo di coraggiosi, partiva un effetto domino in tutte le officine e non solo, questo coraggio infatti, contagiava buona parte degli scandianesi. 
Ci raccontano le cronache di quel giorno: "Questa mattina, i muratori che irvorano nelle nuove costruzioni che si stanno facendo nelle Officine Calce, giunti davanti il cancello della medesima, si fermarono a leggere il manifesto attaccato al muro. Cominciarono le voci: Sciopero, sciopero! L'idea dello sciopero corse come una striscia di polvere.Una Commissione fu mandata dal Direttore, per avvertirlo che si cessava di lavorare. Gli operai della Cave, che erano già passati prima, per recarsi sul luogo del loro lavoro, richiamati a mezzo di un compagno, ritornarono compatti, cantando l'Inno dei lavoratori...in grande maggioranza gli operai si recarono a Scandiano e, portatisi, di fronte la Filanda, invitarono le filandiere a cessare dal lavoro...altrettanto avvenne Società Enologica...scioperano pure i fornaciai, quasi tutti organizzati."

Quella mattina di settembre, Scandiano veniva invasa da lavoratori e lavoratrici e il Sindaco di Scandiano Zuccoli, vedendo le tante persone affluite in centro, dava l'autorizzazione ad improvvisare un pubblico comizio in Piazza Spallanzani. Queste sono le cronache del famoso sciopero generale del 1904, visto e vissuto da Scandiano.