giovedì 10 dicembre 2015

DONATI 1000 EURO A FAVORE DELL'ONCOLOGIA DI SCANDIANO

Dott. Cottafavi Dott Chesi e il vice sindaco Nasciuti 

Il 9 dicembre abbiamo consegnato 1000 euro al reparto day hospital oncologico di Scandiano, soldi raccolti con la festa della birra organizzata quest'estate da Giovani per Scandiano presso il circolo "il ponte" di Jano.

Questi soldi verranno investiti in un progetto che mira l'acquisto di  "cuffie refrigeranti" le quali evitano la caduta dei capelli nelle donne che si sottopongono alla chemioterapia. 


L'ospedale Magati è il cuore di Scandiano, un punto di riferimento importante per l'intera comunità, diciamo pure il nostro angelo custode, siamo contenti come gruppo di aiutarlo e migliorarlo, già un paio di anni fa avevamo provveduto a comprare una barella Stryker per il pronto soccorso con una serie di iniziative di raccolta fondi ad hoc, questo a dimostrazione che il nostro lavoro come Giovani per Scandiano a favore del Cesare Magati è costante e continuo.


Questi risultati sono frutto di tornei sportivi, feste della birra, cene, insomma un cocktail "magico" che mentre si sta insieme e ci si diverte si fa del bene.


Ringraziamo il circolo "al ponte" di Jano per il supporto e la disponibilità che ci ha dato e tutte le aziende e i partner che hanno contribuito nel raggiungere la cifra donata.


domenica 8 novembre 2015

COMMEMORAZIONE CADUTI 4 NOVEMBRE: ANCHE QUEST'ANNO IL RICORDO PARTE DALLA TOMBA DI LEOPOLDO REVERBERI




Anche quest'anno la commemorazione per i caduti della prima guerra mondiale parte dalla tomba della medaglia d'oro Leopoldo Reverberi.
Questa tomba è il simbolo dell'eroismo di quei soldati, di quegli scandianesi che combatterono e morirono in quella guerra, per la grandezza della patria e i suoi confini.

In questo conflitto quasi 200 scandianesi non fecero più ritorno, 194 per la precisione, il nostro compito e dovere, è ricordarli e onorarli, perché il loro sacrifico non sia dimenticato.

Orgoglioso dei nostri concittadini, dei nostri patrioti caduti per la patria e per il popolo italiano, li ricordo tutti, uno ad uno, inoltre un ricordo particolare va alla medaglia d'oro Leopoldo Reverberi e altre 6 medaglie al valor militare scandianesi:

ROSATI GIUSEPPE 
MEDAGLIA D'ARGENTO 
"Addetto al comando di un battaglione, prendeva di sua iniziativa il
comando una sezione mitragliatrici rimasta senza Ufficiale e si
slanciava con risolutezza mirabile, contro il nemico che tentava
aggirare un fianco del battaglione. Con fuoco efficace a brevissima
distanza, valorosamente a rallentare la mossa dell’avversario finché
cadde gravemente ferito."


BARBIERI   ORESTE
MEDAGLIA D'ARGENTO
"Guidava con mirabile ardire la propria squadra, slanciandosi alla
testa dei suoi uomini, all’assalto di un trinceramento nemico ed
essendo caduto ferito, continuava ad incitare il dipendente a
persistere nell’azione dando così mirabile esempio di elevato
sentimento del dovere."


VALLISNERI EZIO
MEDAGLIA D’ARGENTO 
"Sopraffatto, insieme ad altri compagni, da forze superiori, si
difendeva accanitamente benché il nemico gli avesse intimata la
resa, e all’audacia di un Capitano nemico che gli puntava la
rivoltella sulla faccia, rispose con un colpo di baionetta
uccidendolo."


BOCEDI  PROSPERO
MEDAGLIA DI BRONZO 

"Soldato reggimento fanteria , n° matricola 1784. Facendo parte di una sezione mitragliatrici, era di bell’esempio ai compagni per slancio e ardimento. Con la sezione si avvicinava alla seconda línea nemica e mentre cercava una postazione per snidare alcuni avversari cadeva colpito a morte."

REGNANI  FLAVIO 
MEDAGLIA DI BRONZO 

"Con calma e serenità percorse l’intera fronte della propria compagnia per incitarla all’assalto e spinti innanzi i primi plotoni si lanciò fuori della trincea, per trascinare con l’esempio i rincalzi, coi quali avanzò finchè non cadde colpito a morte)


RINALDI UMBERTO 
MEDAGLIA DI BRONZO
"Addetto ad una compagnia di mitragliatrici, sotto il fuoco
avversario, di propria iniziativa, con la sezione di tiro si slanciava
in tempo su una posizione opportuna nei camminamenti da dove gli
avversari tentavano di aggirare le nostre truppe avanzanti e con il
tiro ben aggiustato infliggeva loro forti perdite costrigendone alla
resa un rilevato numero."


l'Italia non vi dimentica, Scandiano non vi dimentica....orgoglioso di voi e delle vostre gesta, per i patrioti caduti: PRESENTE!

mercoledì 4 novembre 2015

FESTA 4 NOVEMBRE: I CADUTI SCANDIANESI DURANTE IL TREMENDO CONFLITTO MONDIALE TRA EROISMI E ARDITISMO

Corteo funebre per Leopoldo Reverberi a Scandiano
La prima guerra mondiale per l'Italia non è stata solo la grande guerra, ma qualcosa di più, una guerra che ha unito tutte le popolazioni italiche, nelle loro diversità, nei loro dialetti, un popolo unito e forgiato in quelle trincee, nella paura della morte e nella fama di gloria.
La grande guerra per l'Italia è stata una sorta di guerra d'indipendenza, la"quarta guerra d'indipendenza", dove tutte le terre italiane finalmente venivano inglobate nella terra madre, con l'annessione del trentino e tutto il venezia giulia, è stato il compimento dell'unificazione italiana sognata dai grandi padri patrioti del risorgimento.


Questa giornata la dedico a chi è caduto in quella guerra e a chi si è contraddistinto con eroismo,  la dedico a quegli scandianesi che con il loro estremo sacrificio hanno garantito la vittoria italiana e scritto la storia mondiale, sono orgoglioso di loro e delle loro gesta, erano l'Italia migliore, la più valorosa.

Meritano di essere ricordati uno ad uno e lo farò qui nel mio blog,  per tutti i patrioti scandianesi caduti:
PRESENTE!! PRESENTE!! PRESENTE!!


Elenco degli scandianesi decorati al valor militare:

LEOPOLDO REVERBERI

MEDAGLIA D'ORO
"Comandante di un battaglione nella fase preparatoria della battaglia, profuse le sue preclari doti di intelletto e di cuore per assicurare al reggimento la vittoria. Comandante di un battaglione nel combattimento, con rara perizia e contegno ammirevole, guidò i suoi all’assalto di munitissime posizioni nemiche. Incontrata accanita resistenza, animò i suoi uomini al grido di “Viva l’Italia!” e, mentre per primo, dando segno di sereno sprezzo del pericolo, si slanciava contro le mitragliatrici nemiche, venne colpito a morte sulle posizioni conquistate."


ROSATI GIUSEPPE 

MEDAGLIA D'ARGENTO 
"Addetto al comando di un battaglione, prendeva di sua iniziativa il
comando una sezione mitragliatrici rimasta senza Ufficiale e si
slanciava con risolutezza mirabile, contro il nemico che tentava
aggirare un fianco del battaglione. Con fuoco efficace a brevissima
distanza, valorosamente a rallentare la mossa dell’avversario finché
cadde gravemente ferito."


BARBIERI   ORESTE

MEDAGLIA D'ARGENTO
"Guidava con mirabile ardire la propria squadra, slanciandosi alla
testa dei suoi uomini, all’assalto di un trinceramento nemico ed
essendo caduto ferito, continuava ad incitare il dipendente a
persistere nell’azione dando così mirabile esempio di elevato
sentimento del dovere."


VALLISNERI EZIO

MEDAGLIA D’ARGENTO 
"Sopraffatto, insieme ad altri compagni, da forze superiori, si
difendeva accanitamente benché il nemico gli avesse intimata la
resa, e all’audacia di un Capitano nemico che gli puntava la
rivoltella sulla faccia, rispose con un colpo di baionetta
uccidendolo."


BOCEDI  PROSPERO

MEDAGLIA DI BRONZO 
"Soldato reggimento fanteria , n° matricola 1784. Facendo parte di una sezione mitragliatrici, era di bell’esempio ai compagni per slancio e ardimento. Con la sezione si avvicinava alla seconda línea nemica e mentre cercava una postazione per snidare alcuni avversari cadeva colpito a morte."

REGNANI  FLAVIO 

MEDAGLIA DI BRONZO 
"Con calma e serenità percorse l’intera fronte della propia compagnia per incitarla all’assalto e spinti innanzi i primi plotoni si lanciò fuori della trincea, per trascinare con l’esempio i rincalzi, coi quali avanzò finchè non cadde colpito a morte)


RINALDI UMBERTO 

MEDAGLIA DI BRONZO
"Addetto ad una compagnia di mitragliatrici, sotto il fuoco
avversario, di propria iniziativa, con la sezione di tiro si slanciava
in tempo su una posizione opportuna nei camminamenti da dove gli
avversari tentavano di aggirare le nostre truppe avanzanti e con il
tiro ben aggiustato infliggeva loro forti perdite costrigendone alla
resa un rilevato numero."



In ordine alfabetico i caduti scandianesi:
ALDINI  DAVIDE      
ALGERI  ALBERTO  
ALGERI  CESARE   
ALGERI  GEMINIANO  
ALMANSI  FELICE    
ALVISI  ANTONIO          
ANCESCHI BRUNO                
ARAVECCHI LAZZARO          
ARTIOLI FRANCESCO    
ARTIOLI  GIUSEPPE                     
BARBIERI CIRO                  
BARBIERI GLICEFORO       
BARBIERI  MARIO                 
BASENGHI CESARE 
BASENGHI GIOVANNI         
BASSI  ADELMO            
BASSI  FRANCESCO    
BASSI  GIOVANNI        
BASSI  ZELINDO              
BEDESCHI  ARTEMIO            
BEGGI  AURELIO           
BEGHI  GEMINIANO      
BERTANI  ERNESTO        
BERTARELLI  GUIDO 
BERTARELLI  LUIGI    
BERTOLINI GAETANO         
BIANCHINI PIETRO 
BOCCHI PROSPERO        
BOCEDI ALCIDE
BONACINI CLINIO 
BONACINI GIUSEPPE          
BONDAVALLI  ADOLFO              
BONDAVALLI  OLIVIERO          
BONDI  GUIDO 
BONDI  ULDERICO      
BONVICINI  GIUSEPPE      
BONVICINI  ORESTE 
BORETTI  ALFREDO           
BORGHI  PELLEGRINO
BORZIANI  GIOVANNI       
BRAGLIA  AUGUSTO       
BREVINI SILVIO  
BRUNETTA D'USSEAUX LUIGI  
BURANI  GIUSEPPE         
BURANI   LODOVICO        
CAITI  AURELIO             
CAMPANI   NATALE               
CANOVI  GIUSEPPE          
CAROLI  CESARE 
CAROLI GILBERTO           
CARRI   ENRICO               
CASOLARI   UBELDO            
CATELLANI   ALFREDO             
CATTANI  CARLO  
CATTANI  GIUSEPPE         
CAVAZZONI GIACOMO         
CIGARINI  RICCARDO          
COCCHI  GIACOMO         
CODELUPPI BASILIO         
CODELUPPI  LEOPOLDO         
COPELLI   CESARE 
CORBELLI GIULIO 
CORRADINI  DOMENICO        
CORRADINI   EMILIO 
CORRADINI  GIUSEPPE         
CROTTI ADELMO             
DALLOLI   LUIGI    
DELAITI ARTURO              
DUGONI  ALFREDO            
FANTINI  ALFREDO             
FANTINI  ALFREDO            
FANTUZZI  ARNALDO        
FANTUZZI  NINO    
FERRARI  AURELIO             
FERRARI  GIACOMO          
FERRARI   PIETRO 
FERRARI  PROSPERO        
FERRARI  TEOBALDO         
FERRETTI  LUIGI   
FIACCADORI  GIACOMO         
FII  ADOLFO     
FIORANI   GUGLIELMO      
FIORINI ARTURO             
FONTANA  GUGLIELMO
FONTANESI ALFREDO             
FONTANESI  ANACLETO        
FORNACIARI ANGELO           
FRANCIA CLEMENTE        
FRANZONI ARNALDO           
GABRIELLI  NORBERTO         
GANASSI  ANTERO            
GANASSI   GILBERTO           
GANASSI   GIOVANNI      
GANASSI   LUIGI   
GARLASSI  GIOVANNI        
GASPARI   LEANDRO         
GASPARINI  GIROLAMO     
GAZZOTTI  MARIO
GUIDOTTI  AMADIO           
IMMOVILLI  AMEDEO             
IMMOVILLI   ANGELO             
IORI  ALDO  
LIGABUE  ADELMO            
MAGNANI  FRANCESCO     
MALAGOLI  CARLO  
MANZINI  ARTEMIO            
MARZI  GIBERTO             
MATTIOLI   BATTISTA EMILIO            
MATTIOLI   ERNESTO 
MATTIOLI   GAETANO          
MATTIOLI  NARCISO             
MAZZACANI  BRUNO 
MENOZZI  AURELIO         
MENOZZI  ETTORE 
MERLI   ANGELO             
MONTANARI  GIUSEPPE        
MONTANARI  VINCENZO          
MUSSINI  RICCARDO       
NASI DOMENICO        
NOTARI  GIOVANNI       
OLMI  GIOVANNI BATTISTA    
ONFIANI  FERDINANDO 
PADERNI  ELISEO  
PEDRONI ARTEMIO           
PEDRONI  ULDERICO          
PELLA  GIUSEPPE        
PELLINI LINO      
PERVILLI  CARLO
PERVILLI  GIACOMO          
PERVILLI  VINCENZO          
PIETRANERA GIUSEPPE           
PIOPPI  BRUNO
PIOPPI  RICCARDO      
PRAMPOLINI  ADELFO               
PRAMPOLINI  EMILIO
PRANDI ERIO
PUGLIA  ACHILLE               
RICCHETTI  ELISEO  
RICCO'  VIRGINIO            
RINALDI  LAZZARO             
RINALDINI  ALFREDO            
RIVA GIUSEPPE          
RIVI  FULGENZIO     
RIVI  PAOLO 
ROMOLI  OLIVIERO        
ROMOLI  UMBERTO          
RONTANI MARCO               
ROSSI AURELIO     
ROSSI ERNESTO            
ROSSI EUGENIO            
ROSSI SANTE  
ROTA ERIBERTO           
RUOZZI CELSO  
RUOZZI EMIDIO                
RUOZZI FERDINANDO    
RUOZZI GIOACCHINO    
RUOZZI  VITTORIO          
SACCHI PIETRO                                
SACCHI VITTORIO            
SALARDINI  GIUSEPPE           
SALVARANI GIOVANNI         
SALVARANI  MARIO 
SARTORI  GIUSEPPE           
SASSI   BONFIGLIO       
SASSI   SISTO    
SCALABRINI  ALFONSO            
SECCHI  BRUNO 
SIMONAZZI  PRIMO 
SOLI  MANSUETO CIRILLO  
SOLOGNI   ERNESTO             
SPADONI   ALESSANDRO    
SPAGGIARI  SILVIO  
SPALLANZANI  ELISEO 
TADDEI RICCARDO          
TORELLI   LUIGI    
TORREGGIANI  ANTONIO          
TOSCHI  GERMANO         
VALERIANI  PRIMO 
VECCHI LUIGI   
VEZZANI VENERIO             
VOLTOLINI ULISSE  
ZAMBELLI FRANCESCO       
ZANNI  LORENZO            
ZANNONI AUGUSTO      
ZUCCOLI  MARCO             

venerdì 16 ottobre 2015

INSORGENZE REGGIANE: PUBBLICATA LA "BATTAGLIA" DI SCANDIANO SULLA RIVISTA DEDICATA ALLE TERRE ESTENSI

Periodico dell'associazione Terra e Identità
Io, Matteo Nasciuti (vicesindaco) e Gianni Braglia (Presidente Terra e Identità)

Sono molto contento di vedere il mio racconto pubblicato nella rivista dedicata alle terre estensi.
L'associazione Terra e Identità, associazione che studia gli Este e gli stati preunitari infatti mi ha dato lo spazio sul loro periodico pubblicando il mio racconto, mi fa un immenso piacere e gratifica il lavoro svolto alla ricerca di questa "storia perduta" scandianese.

Il periodico è stato consegnato al vicesindaco Matteo Nasciuti e spero che sia solo un inizio per riscoprire quei secoli e secoli di fedeltà e devozione scandianese agli Este, questa è solo una delle tante pagine di storia locale, ora proveremo a riscoprirne tante altre....che la storia abbia inizio.



Per informazioni legate all'associazione terra e identità riporto il link del sito internet nel quale troverete tutte le notizie che cercate: http://www.terraeidentita.it/ o scrivere un email a: info@terraidentita.it

giovedì 3 settembre 2015

SCANDIANO E LA SUA FEDELTA' AGLI ESTE DURANTE LE INSORGENZE REGGIANE, UNA STORIA DIMENTICATA...

Albero della libertà di Reggio Emilia durante il periodo Napoleonico disegno del 1797



INTRODUZIONE:

Scandiano 1796- ducato estense: "fervidi patrioti vollero innalzare l'albero della libertà a Scandiano" "negli scontri morì un giovane reggiano" "venne interrogato anche l'illustre Lazzaro Spallanzani" Questi sono solo alcuni passaggi di quello che racconterò in questo brano, notizie tratte dal libro” REGGIO EMILIA ALLA FINE DEL SECOLO XVIII” (1796 - 1799) DEL DOTT. UGO BASSI. Un libro che racconta nei dettagli la Reggio Emilia di quegli anni, gli anni delle insorgenze e della proclamazione della Repubblica Reggiana, tempi dove il cambiamento della rivoluzione francese si scontrava nelle nostre terre con secoli di tradizione estense.


IL RACCONTO: 

La notte del 25 agosto 1796 i patrioti reggiani alzarono l'albero della libertà in piazza grande, albero simbolo della rivoluzione francese. L'albero, un grande pioppo, fu eretto nel centro della piazza con la scritta "Tremate, o Tiranni, tremate, o Perfidi, alla vista della Sacra Immagine della Libertà"[1]. La mattina del 26 agosto, decine e decine di reggiani e soldati francesi ammiravano l'albero e intonavano canzoni patriottiche mentre il senato annunciava la nascita della repubblica reggiana.
Il clima di quegli anni non era affatto sereno sia per i fedeli agli Este che per i repubblicani reggiani, infatti le cittadine adiacenti a Reggio aderivano alla nuova Repubblica a macchia di leopardo. Molte non aderirono a questo progetto, non vollero il cambiamento, ma si chiusero su se stesse e della neo Repubblica non ne vollero sapere, una di queste fu proprio Scandiano. A seguito di questi avvenimenti il 3 settembre del 1796 alcuni patrioti reggiani si recavano a Scandiano per innalzare anche qui "l'albero della libertà"[2].
Si trattava di reggiani ardenti, coraggiosi e smaniosi di innalzare quel simbolo di libertà in una cittadina "nemica". Arrivati riuscirono nell'impresa e abbatterono anche le insegne ducali, gesto quest'ultimo che mandò su tutte le furie la reggenza di Modena, di cui pretese spiegazioni a Reggio. L'albero però durò poche ore, venne, infatti, abbattuto dalle guardie ducali e da alcuni scandianesi fedeli agli Este.
Il clima era incandescente in quei giorni, infatti un paio di reggiani passarono per Scandiano indossando la divisa della neo Repubblica con al petto la coccarda francese. I cittadini insorsero e, spalleggiati dai soldati ducali armati, intimarono ai due reggiani di togliersi la coccarda, cosa che non fecero e per questo fu immediatamente decretato il bando per i due patrioti[3].
I reggiani, però, non accettarono l'abbattimento dell'albero e le ultime "violenze" perpetrate dagli Scandianesi. Il 16 settembre organizzarono una rappresaglia, diverse carrozze guidate da fervidi patrioti si diressero nel paesello. Entrarono in Scandiano dalla porta che guarda Reggio, ma fu subito chiusa alle loro spalle e fu chiusa anche quella opposta che guarda in direzione di Sassuolo. Di colpo si trovarono in trappola, vittime loro stessi di una rappresaglia organizzata ad hoc. Suonarono le campane (segno di allarme) e i soldati ducali e alcuni scandianesi aprirono il fuoco contro i patrioti che iniziarono a scappare e a cercare riparo nelle case di conoscenti.
Rimase ferito un giovane ragazzo e gli altri furono fatti prigionieri e incarcerati nella Rocca. Finì male, invece, per un giovane reggiano che riuscì a scappare fuori dalle mura cittadine, ma fu colpito a morte nelle campagne adiacenti[4]. La terribile notizia giunse a Reggio dove una piazza inferocita reclamò vendetta per i patrioti e solo dopo che il senato assicurò il rilascio dei prigionieri, i reggiani si calmarono.                                                                        La mattina del 17 un agente militare si recò in Scandiano per interrogare sull'accaduto gli scandianesi e liberare i patrioti arrestati. Fu interrogato anche l'illustre Lazzaro Spallanzani[5], il quale non aiutò e non diede informazioni valide, forse un po’ complice moralmente dell'accaduto, come del resto gli altri compaesani.  Dopo un piccolo interrogatorio, si ordinò la restituzione delle armi e l'immediato rilascio dei prigionieri. Così fu e i patrioti ripresero la strada per Reggio.


CONCLUSIONE:

La storia raccontata è solo una piccola pagina di quegli anni, una piccola parte di quei grandi cambiamenti che colpirono l'intera Europa, certo piccola per dimensione ma di grande significato e valore. La devozione e la fedeltà degli scandianesi agli Este si riassume in questo piccolo passaggio storico che io ho voluto raccontare per dare quelle sfumature di cui la storia necessita. Inoltre, sono contento da scandianese di riportare alla luce questi significativi passaggi storici dei nostri avi e poterli condividere oggi nel 2015 con l'intera comunità. Purtroppo molti, troppi pezzi del nostro passato sono andati perduti e dimenticati e tocca a noi ricostruire il puzzle per avere una visione a 360° di Scandiano nel corso dei secoli. Abbiamo testi e racconti che meritano di essere letti e raccontati, libri che dormono silenziosi nelle nostre biblioteche reggiane, oggi uno di essi ha parlato e ci ha raccontato una piccola storia scandianese immersa nella grande storia dell’umanità.


MARCO MONTIPO’




[1] U.BASSI, reggio emilia alla fine del secolo XVIII (1796 – 1799) REGGIO NELL’EMILIA stabilimento litografico degli artigianelli 1895.   Pag 80 nota 4
[2] U.BASSI, CIT, pag 109 nota 1
[3] U. BASSI, CIT, pag 110 nota 2-3
[4] U. BASSI, CIT, pag 112
[5] U. BASSI, CIT, pag 113 nota 2

domenica 24 maggio 2015

24 maggio 1915 - 24 maggio 2015, il centenario dell'entrata in guerra dell'Italia, ricordiamo e onoriamo i patrioti che combatterono in quella tremenda guerra

Il 24 maggio del 1915  l'Italia entra nel conflitto che verrà ricordato come la prima grande guerra mondiale e oggi ne ricordiamo il centenario.

soldati italiani in trincea
Per l'Italia non è stata solo la grande guerra, ma qualcosa di più, una guerra che ha unito tutte le popolazioni italiche, nelle loro diversità, nei loro dialetti, le ha unite in quelle trincee, nella paura della morte e nella fama di gloria.
La grande guerra per l'Italia è stata anche una sorta di guerra d'indipendenza "quarta guerra d'indipendenza", dove tutte le terre italiane finalmente venivano inglobate nella terra madre, con l'annessione del trentino e tutto il venezia giulia, è stato il compimento dell'unificazione italiana sognata dai grandi padri patrioti del risorgimento.

In questa giornata, come scandianese ricordo i tanti concittadini caduti in quella guerra e soprattutto la medaglia d'oro al valor militare LEOPOLDO REVERBERI che in modo eroico sacrificò la sua giovane vita per la patria, la dedico a loro che hanno visto e vissuto il giorno dell'entrata in guerra del proprio paese e non hanno potuto vedere il giorno del trionfo e della vittoria, giorno che non sarebbe mai avvenuto senza le loro gesta.

Mi spiace molto nel vedere l'amministrazione scandianese che ancora una volta dimostra disinteresse per la storia italiana che non sia la resistenza, l'ignorare una data così importante è inaccettabile, dopo un palinsensto di svariati mesi dedicato alla resistenza in vista del 70° della liberazione mi sarei aspettato, non dico altrettanti mesi, ma almeno un mese o una settimana di approfondimenti sulla grande guerra in vista del centenario, serate e incontri dedicati ai personaggi reggiani e scandiaesi che hanno combattuto e sacrificato la vita in quelle trincee.

Funerale di Leopoldo Reverberi

giovedì 23 aprile 2015

IL MONDO RICONOBBE IL LORO VALORE, L'ITALIA LI DIMENTICO'

Bersagliere Pietro Montipò


Pietro Montipò, bersagliere, classe 1920, oggi nel 1943 cadeva in combattimento in Tunisia.

Io non l'ho mai conosciuto per ovvi motivi,  e in casa non si era mai parlato dello "zio" morto in africa, si diceva solo che era caduto in guerra, purtroppo non ha avuto il ricordo che meritava, lui come migliaia di italiani morti nel fronte africano per poi essere riposti nel dimenticatoio nazionale.

 Dopo tante ricerche sono riuscito a ritrovare la cronologia dei suoi ultimi anni e un po della sua storia, era una persona semplice e volenterosa, un bracciante di umile famiglia con la terza elementare come titolo di studio, venne congedato per il servizio di leva il 1 giugno del 1939.
Il 2 febbraio del 1940 venne richiamato alle armi e il 21/6/1940  partì per il fronte alpino occidentale con il 12° reggimento bersaglieri, dal 6/4/1941 partì per il fronte italo jugoslavo, nel 1/1/1942 partì sempre col 12° reggimento bersaglieri per l'africa, destinazione tripoli (Libia) per poi essere trasferito il 21/11/1942 all'8° reggimento bersaglieri in tunisia dove trovò la morte in combattimento. 

"I'8 reggimento bersaglieri è "famoso" per avere partecipato alla battaglia di El Alamaein, dove questi giovani italiani si distinsero per coraggio e valore.
Dopo essere più volte decimato, il reggimento ricostituito servì per la campagna in tunisia, per fermare l'avanzata inglese, anche in questo caso gli italiani si fecero valere per coraggio e valore."

Quando leggo di quelle battaglie, di quel fronte, di quei valorosi giovani mi si stringe in cuore, sapendo che questo paese li ha volutamente dimenticati, circa 200000 italiani in uniforme sono morti dallo scoppio della guerra fino al 1943 sui vari fronti, dimenticarli è stato ed è un tremendo errore, una nazione che rinnega i suoi morti e la sua storia non può che essere destinata al declino, morale e culturale, io sono orgoglioso di quei giovani, di mio zio e di tutti quei patrioti che hanno sacrificato la propria vita in quella guerra, come lo sono per tutti gli eroi delle guerre d'indipendenza e della prima grande guerra, porterò avanti nel mio piccolo le loro eroiche gesta, erano l'Italia migliore, fiero di voi.




MARCO MONTIPO'


martedì 17 marzo 2015

17 MARZO DIVENTI FESTA NAZIONALE



Oggi finalmente vediamo a livello nazionale riscoperta la data del 17 marzo, la data più importante per il nostro paese, la sua nascita ufficiale.

Per troppi anni la politica si è impossessata della storia d'Italia, cavalcando e strumentalizzando date e ricorrenze con il risultato di dividere più che unire, odiare più che amare...

Senza nulla togliere al 4 novembre, al 25 aprile o il 2 giugno (date sicuramente importanti e significative, punti di svolta importanti del nostro paese) ma l'unica vera festa nazionale è il 17 marzo, il compleanno d'Italia, il festeggiamento più grande, la nascita ufficiale del nostro paese.

Mentre a livello nazionale si discute di normare questa data, io e tanti miei amici scandianesi già nel 2011 eravamo scesi in piazza per onorare questa data, per sensibilizzare la comunità su questa festa che la politica ha sempre snobbato perché impossibilitata di metterci il proprio cappello, quindi pari a 0 a termini di visibilità e voti.

Bisognerebbe riunire tutte le ricorrenze in questa data, simbolo dell'unità di una terra e di un popolo, finalmente si darebbe un senso comune all'unità d'Italia e alla giustizia storiografica, inoltre le amministrazioni dovrebbero spingere a livello storico culturale per la riscoperta del risorgimento e il valore dell'unità d'Italia tra le scuole e la cittadinanza.







mercoledì 7 gennaio 2015

7 GENNAIO FESTA DEL TRICOLORE: DEDICO QUESTA GIORNATA AI TANTI SCANDIANESI CHE HANNO COMBATTUTO DURANTE IL RISORGIMENTO PER FARE NASCERE L'ITALIA





FINO AI MOTI DEL 1830/31


1    ALMANSI MARCO                                Emigrato dopo i moti del 1831
2    ARDUINI BERNARDO                          Amnistiato nel aprile/maggio 1831
3    BARCHI GIOVANNI BATTISTA          Amnistiato nel aprile/maggio 1831
4    BELLOLI CRISTOFORO                       Condanna a 3 annidi carcere nel 1822
5    BELLOLI RINALDO                              Arrestato nel 1831
6    BERGONZI GIUSEPPE                          Condannato a 7 anni nel 1831 (morto in esilio)
7    BRAGLIA GAETANO                            Menzionato nelle fonti come profugo insorgente
8   CAROLI ADEATO                                  Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
9   CAROLI LAZZARO                                Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
10  CAROLI PETRONIO                             Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
11  CHIESI GIUSEPPE                                 Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
12  CORRADINI VINCENZO                     Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
13  DELAITI DOMENICO                           Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
14  FERRARI ANGELO                               Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
15  GALLINGANI GIUSEPPE                     Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
16  GAMBARELLI GIOVANNI                   Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
17  LEI ANTONIO                                        Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
18  NUVOLETTI LUIGI                                Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
19  RESIGNANI FELICE                              Menzionato nelle fonti come profugo insorgente
20  STORCHI CAMILLO                              Emigrato dopo i moti del 1831
21  STRUCCHI GIUSEPPE                           Amnistiato nell’aprile/maggio 1831
22  ZANTI GIUSEPPE                                   Amnistiato nell’aprile/maggio 1831



PRIMA GUERRA DI INDIPENDENZA

1      BRAGLIA GIOVANNI                                  (campagna 1848/49)
2      PATRONCINI GIOVANNI                           (campagna 1848/49)
3      PATRONCNI GIUSEPPE                              (campagna 1848/49)



SECONDA GUERRA D’INDIPENDENZA

1     ALMANSI EUGENIO                               2°e 3°guerra    (campagna 1859/66)
2     ALMANSI FELICE                                   2°e 3°guerra    (campagna 1859/66)
3     ALMANSI GIUSEPPE                              2°      guerra     (campagna 1859/60)
4     BEGGI ANTONIO                                    2°      guerra     (campagna 1859/60)
5     BIGI CRISTOFORO                                 2°      guerra     (campagna 1859/60)
6     BONDAVALLI LUIGI                               2°      guerra    (campagna 1859/60)
7     CAGLIARI LAZZARO                              2°      guerra     (campagna 1859/60)
8     CAPELI GAETANO                                  2°      guerra     (campagna 1859/60)
9     GILIOLI GIOVANNI                                 2°      guerra    (campagna 1859/60)
10   MAGNANI RICCARDO                           2°      guerra     (campagna 1859/60)
11   MORINI ANTONIO                                  2°      guerra    (campagna 1859/60)
12   PETINELLI ROBERTO                              2°      guerra    (campagna 1859/60)
13   PICCININI OMOBONO                            2°      guerra    (campagna 1859/60)
14   TOSCHI ANTONIO                                   2°e 3°guerra    (campagna 1859/66) e campagna agro romano (1867)
15    VACONDIO LUIGI                                   2°      guerra    (campagna 1859/60)
16   VALENTINI SALLUSTIO                          2°      guerra    (campagna 1859/60)
17   VANDELLI GIULIO                                   2°      guerra    (campagna 1859/60)
18   ZANNONI FRANCESCO                          2°      guerra    (campagna 1859/60)
19   ZIVIERI ACHILLE                                     2°      guerra    (campagna 1859/60)
20   ZIVIERI EUGENIO                                    2°      guerra    (campagna 1859/60)



TERZA GUERRA D’INDIPENDENZA


1   ALGERI VENCESLAO                                     CAPORALE (campagna 1866)
2   ALMANSI EMANUELE                                                 (campagna 1866)
3   ALMANSI GIUSEPPE                                                     (campagna 1866)
4   BAROZZI ANDREA                                                        (campagna 1866)
5   BEGGI DOMENICO                                                        (campagna 1866)
6   BEGGI SANTE                                                                (campagna 1866)
7   BENEVELLI GIUSEPPE                                    SOLDATO   (campagna 1866)
8   BERTOLANI LEONARDO                                SOLDATO   (campagna 1866)
9   BIGI CLEMENTE                                                                  (campagna 1866)
10 BIGI DOMENICO                                                             (campagna 1866)
11  BIGI VIRGINIO                                                                (campagna 1866)
12  BOCEDI GAETANO                                           SOLDATO   (campagna 1866)
13  BRINI DOMENICO                                            SOLDATO   (campagna 1866)
14  CAPPELLI VINCENZO                                     SERGENTE   (campagna 1866)
15  CERLINI CRISTOFORO                                    SERGENTE   (campagna 1866)
16  CURTI DOMENICO EUGENIO               CAPORALE FURIERE (campagna 1866)
17  CAROLI PAOLO                                       (campagna 1866) e campagna agro romano (1867)
18  CAVAZZOLI FELICE                                           CAPORALE (campagna 1866)
19  DELAITI PIO                                                                      (campagna 1866)
20  FANTUZZI BENEDETTO                                                        (campagna 1866)
21  FERRARI GIUSEPPE                                                                (campagna 1866)
22  GANASSI PIETRO                                                                     (campagna 1866)
23  GHIACCI ALMERINGO                                                           (campagna 1866)
24  GHIACCI LUIGI                                                                          (campagna 1866)
25  GUIDETTI FELICE                                                                     (campagna 1866)
26  LIGABUE EUGENIO                                                   SOLDATO   (campagna 1866)
27  LUSETTI GIOVANNI                                                   SOLDATO   (campagna 1866)
28  MATTIOLI MARCELLO                                                                     (campagna 1866)
29  MONTANARI FLAMINIO                                                         (campagna 1866)
30  MONTELAGHI ENRICO                                                     (campagna 1866)
31  MONTIPO’ ANGELO                                             SOLDATO   (campagna 1866)              
32  MORSIANI DOMENICO                                                      (campagna 1866)              
33  NUVOLETTI MATTEO                                          SOLDATO   (campagna 1866)            34  PADERNI GIUSEPPE                                            SOLDATO   (campagna 1866)              
35  PIGNIGNOLI GIUSEPPE                                                     (campagna 1866)              
36  PILATI DOMENICO                                                            (campagna 1866)              
37  PILATI EUGENIO                                                  SOLDATO   (campagna 1866)              
38  PRANDI NATALE                                                                (campagna 1866)              
39  SCALABRINI CESARE                                     CANNONIERE  (campagna 1866)              
40  STORCHI ELIGIO                                                         SOLDATO   (campagna 1866)
41  VACONDIO FORTUNATO                                         SOLDATO   (campagna 1866)
42  VALCAVI LUIGI                                                                  (campagna 1866)
43  VALENTI GIUSEPPE                                             SOLDATO   (campagna 1866)
44  ZAMBONI LUIGI LUIGI                                             SOLDATO   (campagna 1866)
45  ZANNONI GIOVANNI                                                        (campagna 1866) e campagna agro romano (1867)












*Dati presi sul sito www.istoreco.re.it