sabato 24 dicembre 2016

GRANDE GUERRA: LA "TREGUA DI NATALE" SCANDIANESE

Tregua di Natale del 1914
Il Natale è un giorno importante in tutto il mondo, un giorno dal profondo significato.
Esiste un immagine che mi ha sempre colpito e che a mio avviso, nonostante sia un immagine immortalata durante la Grande Guerra, rappresenta perfettamente tutta la forza e la magia del Natale. Mi riferisco ai soldati britannici e tedeschi che nel dicembre 1914, nonostante il parere negativo dei propri governi, abbandonarono volontariamente le trincee fraternizzando tra loro. Si scambiarono doni e addirittura organizzarono partite di calcio. L'immagine postata rappresenta la "tregua di Natale" del 1914 dove per un attimo la guerra sembrava essere finita. In quei giorni gli uomini con divise diverse erano diventati tutti amici, fratelli; il Natale aveva fatto cessare gli spari e le cannonate, fermando, anche se solo per pochi giorni, la Prima Guerra Mondiale.


Cartolina del campo di Scandiano 
Ma la "famosa" tregua di Natale non colpì solo in quel 1914, tutt'altro, ci sono tanti altri "minori" episodi in cui il Natale metteva da parte odi e rancori e manifestava tutta la sua influenza tra gli uomini. Sempre durante la Grande Guerra, la "tregua natalizia" colpì anche a Scandiano (RE) e precisamente nella Rocca dei Bojardo. Durante il conflitto, infatti, il bellissimo castello cittadino fu adibito a campo di prigionia e già dal settembre del 1915 cominciavano ad arrivarvi centinaia e centinaia di prigionieri austriaci. Grazie a documenti e ai diari di un prigioniero rinchiuso in Rocca, Francesco Zanettin, sappiamo che durante il loro "soggiorno" furono trattati bene. 


Francesco Zanettin prima della partenza
partenza per il fronte
Il Comandante del campo di prigionia, colonnello Palladini, aveva un occhio di riguardo per questi detenuti e infatti era sua premura alleviare il più possibile  i dolori e le sofferenze che inevitabilmente la prigionia portava con sé. Le cronache del tempo ci raccontano che i prigionieri, una volta finito il conflitto, tornarono alle loro case con un buon ricordo di Scandiano e dai documenti e testimonianze raccolte nelle mie ricerche si può assolutamente confermarlo. Proprio nel 2019 ho conosciuto la figlia di uno di quei prigionieri che mi raccontò che il "babbo si era trovato bene in Emilia". Qui la storia di quell'incontro:https://www.ildolomiti.it/cronaca/2019/il-padre-fu-prigioniero-in-emilia-durante-la-grande-guerra-ora-uno-storico-contatta-la-figlia-a-caldonazzo-le-ho-raccontato-la-storia-del-suo-papa
Venendo alla tregua di Natale scandianese, nel dicembre del 1915 il Comandante Palladini disponeva che anche i prigionieri dovevano festeggiare il Natale e ai suoi sottoposti ordinò di consegnare loro dolci e del vino. Della "tregua di Natale" scandianese troviamo notizia anche nei diari del prigioniero Francesco Zanettin che annotava: "Ogi essendo le feste di Natale noi prigionieri abbiamo ricevuto, una pasta per uno e un po di vino". Erano prigionieri, nemici ma tutto questo non toglieva il fatto che era Natale anche per loro e un dolce e del vino non poteva mancare nelle loro celle. 




martedì 6 dicembre 2016

È uscito il nuovo numero del giornale "all'ombra del CAMPANONE" Marco Montipò tra i nuovi collaboratori

Oggi sul quotidiano reggiano "La Voce" è uscito un articolo promozionale del giornale scandianese "all'ombra del CAMPANONE".
È motivo di orgoglio leggere il mio nome e cognome tra i "collaboratori" del giornale, una gratifica al lavoro e al tanto tempo da me investito per la ricerca e lo studio della storia locale. L'articolo da me scritto parla degli scandianesi nella Guerra di Libia 1911-1912.
Il giornale "all'ombra del CAMPANONE" si trova in tutte le edicole scandianesi al prezzo di 1 Euro.

La Voce di Reggio Emilia 06/12/2016