Quando pensiamo alle guerre medievali, pensiamo ai cavalieri, agli uomini forti e coraggiosi, che armati di spada e scudo vincevano il nemico. Ma non era sempre così, anzi, nella giovane Rocca scandianese fu il contrario, infatti furono le donne a combattere in difesa di Scandiano e furono loro che salvarono il paese dall'invasore.
Siamo in pieno medioevo e la cittadina di Scandiano era stata fondata da pochi decenni da Gilberto Fogliani.
In quel periodo, Scandiano era ancora un piccolo paesino ai piedi dei
colli, con una Rocca circondata da un fosso pieno d'acqua e qualche casa per i vassalli. L'accesso al castello era nell'odierna torre dell'orologio.
Il
periodo foglianesco era intrinseco di guerre fratricide e i vari rami della
famiglia si muovevano guerra per il possesso dei vari castelli e possedimenti.
Questa storia si compie durante il periodo della vendemmia e gli uomini
erano tutti nei campi a lavorare. Francesco Fogliani, parente del nostro
castellano (che in quel momento si trovava a Bologna), coglieva l’occasione per
attaccare Scandiano. Non c’erano gli uomini nei dintorni del
castello ma solo le donne, che accortesi dell’imminente attacco si asserragliarono
dentro le mura della rocca sbarrando l'ingresso con dei travi. Ma queste coraggiose scandianesi non si limitarono a nascondersi tra le mura della Rocca ma reagirono con forza e dalle finestre delle
torri lanciarono sugli assalitori sassi, carboni ardenti e acqua bollente. Gli uomini capitanati da Francesco Fogliani, non potevano che rinunciare e
ritirarsi sconfitti, le donne scandianesi avevano vinto, avevano salvato la giovane Scandiano.
Sotto sera, al ritorno dai campi, gli uomini venivano informati dell’accaduto, così insieme alle coraggiose donne partirono
alla ricerca degli assalitori per vendicarsi. Li trovarono non molto lontano,
nei pressi di un bosco dove gli scandianesi ne fecero strage. Da allora a tutt'oggi, quel posto verrà denominato Bosco del
Fracasso, a ricordo di quella sanguinosa vendetta.
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