Vittorio Emanuele II |
Oggi nel 1878 dopo alcuni giorni di forte febbre moriva Vittorio Emanuele II.
Passerà alla storia per avere liberato e unito l'Italia, sapendo
amalgamare intelligentemente, la diplomazia di Cavour e la spada irrequieta di
Garibaldi.
Oggi la sua figura si erige sul maestoso cavallo in bronzo
al centro del monumento d'Italia: L'Altare della Patria.
Gli scandianesi sappiamo che in suo nome parteciparono alle
battaglie risorgimentali e proprio loro, con
il Battaglione di Scandiano, facevano da scorta al Re soldato Vittorio Emanuele II per la
sua venuta a Reggio Emilia. Dopo la sua morte in tutta la penisola fu una corsa a
intitolargli vie, piazze e monumenti. Reggio Emilia, per esempio, gli dedicò la piazza più
importante del paese, Piazza del Duomo (oggi Piazza Prampolini). Scandiano
invece lo consacrava con una Lapide che fu poi affissa sulla facciata del
Municipio (tuttora presente).
Lapide di Vittorio Emanuele II davanti il Municipio di Scandiano |
Nonostante la lapide venne realizzata in occasione del
decennale della morte del Re (1888 come viene riportato anche sulla lapide stessa) fu inaugurata solo nel 1890. Quel tempo
Scandiano era amministrato dall’ultimo personaggio del risorgimento, il Sindaco
Ing. Braglia Romualdo e popolato da circa 8000 persone. Il 20 settembre 1890 fu il giorno prescelto per inaugurare la lapide e già dalle prime ore del
mattino le vie scandianesi brulicavano di persone. Alle 10 del
mattino veniva scoperta la Lapide sotto le note della Marcia Reale, suonata
dalla banda municipale. Per l’occasione presenziava il Senatore del Regno e generale Damiano Assanti. Inoltre erano presenti: il Sindaco di Scandiano e tutta la
giunta, i sindaci di Casalgrande e Viano, le associazioni dei reduci, le
autorità provinciali e militari, il distaccamento dell’Accademia di Modena e
tanti altri. Per l'amministrazione e, a nome di tutti gli scandianesi, parlava l'assessore Riva che elogiò la figura del Re e delle sue imprese per liberare la Patria dal dominio straniero e infine ringraziava tutte le autorità e la cittadinanza presente.
Si legge sulla Lapide "Al gran Re e soldato - Padre della Patria - VITTORIO EMANUELE II - che Roma pontificia - fé capitale d'Italia - Gli scandianesi - 1888" . Finita la cerimonia, l'amministrazione offrì un banchetto ai presenti che per tutto il giorno animavarono il paesello. Verso sera Corso Vallisneri e Piazza Spallanzani furono appositamente illuminate e in quest'ultima, la banda musicale suonò per
tutta la serata canzoni patriottiche davanti una popolazione festante.
Riporto le cronache che riassumono quel giorno di festa: “Il 20 settembre 1890 resterà nel cuore degli scandianesi fra i ricordi
più fausti poiché nel commemorare una delle date della storia del nostro
riscatto, ha degnamente ricordato il primo soldato dell’indipendenza il primo
fattore del nazionale risorgimento.”