|
Foto storica delle scuole di Arceto |
Le scuole elementari di Arceto aprirono le porte agli studenti nell'anno scolastico 1922/23 e proprio in questo 2022/23 si festeggiano i primi 100 anni. In occasione di questo importante appuntamento nel dicembre del 2022 ho scritto un articolo pubblicato sul giornale cittadino L'Arcobaleno in cui ne ho illustrato la storia e le curiosità.
Recentemente mi è stato chiesto dalle insegnanti della scuola arcetana di raccontare questa storia ai loro alunni e così, dopo avere raccolto l'invito, lunedì 20 febbraio 2023 ho partecipato ad un incontro organizzato nella palestra della scuola. Ho potuto riportare all'attenzione dei bambini e dei loro insegnanti il frutto delle mie ricerche così da fare comprendere al meglio questa storia centenaria tutta scandianese. Le scuole di Arceto rappresentano tra gli edifici scolastici più antichi dello scandianese e certamente hanno tanto da raccontare ai bambini che quotidianamente le frequentano.
|
La presentazione preparata per i bambini |
|
Momento della presentazione |
|
Prima pagina del giornale L'Arcobaleno del dicembre 2022 |
STORIA DELLA SCUOLA ELEMENTARE DI ARCETO:
Gli occhi sulla scuola di Arceto li
misi quando, tra il 2015 e il 2017, raccoglievo notizie
sull'Amministrazione guidata dall'Ing. Venerio Zuccoli. Questo
personaggio lo trattai nel mio libro «Scandiano
e la Grande Guerra»
(edito nel 2018) e a quel tempo volevo capire le opere e i meriti di
questo Sindaco scandianese. La scuola di Arceto mi sembrava simile a
quella di Ventoso e Jano, entrambe costruite da Zuccoli, ma da tutte
le persone interpellate a quel tempo mi era stato detto che la scuola
di Arceto era di «epoca
fascista». Ebbene,
rovistando nell'archivio comunale dimostrai che non era affatto così
e che avevo ragione: quella scuola fu l'ultimo lascito di Zuccoli.
|
Venerio Zuccoli |
Venerio Zuccoli fu Sindaco di Scandiano
dal 1903 al 1920 e oltre detenere il record come lunghezza di periodo
amministrativo, conseguì diversi primati come il primo a portare
l'illuminazione pubblica in paese e attestò Scandiano come primo
comune della provincia ad avere il telefono. Amministratore amato e
mai sconfitto in competizioni elettorali, ebbe anche il merito di
avere costruito un'infinità di edifici pubblici quali il Municipio,
il Teatro Bojardo (oggi non più esistente), diversi cimiteri (tra i
quali quello del capoluogo) e diverse scuole per l'appunto. Prima del
suo insediamento, infatti, Scandiano era sprovvisto di scuole vere e
proprie e le lezioni si svolgevano in luoghi privati dati in affitto
al Comune. Zuccoli fu il primo Sindaco a pianificare un imponente
progetto edilizio per dotare tutto il territorio comunale di scuole.
Realizzò quelle di Pratissolo, Jano, Ventoso e Bosco e prima di
ritirarsi a vita privata, come accennato, avviò quelle di Cacciola e
Arceto. Quest'ultime due scuole vennero
annunciate e discusse nel consiglio comunale del 28 giugno 1919. Il
preventivo di spesa per la scuola di Arceto inizialmente ammontava
ad un costo di 384.000 Lire per poi lievitare appena 10 mesi dopo a
480.000 Lire. La colpa, come si legge nella delibera comunale del 15
aprile 1920 è da attribuirsi ad un
«enorme
aumento verificatosi in questi giorni sul prezzo del materiale e
mano d'opera necessari all'edilizia
».
Mentre quella di Cacciola, per la stessa motivazione, passò da
89.000 Lire iniziali ad 112.000. I calcoli si sbagliarono di poco e
infatti il costo finale complessivo della scuola arcetana fu di circa
456.000 Lire.
Focalizzandosi sulla scuola di Arceto,
sappiamo che i lavori partirono in quel 1920 e ne troviamo traccia
anche nel libro di don. Giuseppe Pagliani in cui scrive: «Oltre
a varie nuove case sorte in quest'ultimi anni nel territorio
d'Arceto, ora si sta costruendo le nuove scuole». Dopo la discussione, l'approvazione del
progetto e chiaramente l'inizio dei lavori, il Sindaco Zuccoli si
ritirò a vita privata. Nel novembre del medesimo anno, infatti, dopo 17 anni di governo Venerio Zuccoli decise di ritirarsi a vita privata e
di non partecipare alle elezioni amministrative svoltesi nel novembre
1920. La violenza che caratterizzò il biennio rosso e il biennio
nero lo scosse profondamente e gli fece maturare l'idea di lasciare
la politica. A questo punto, da quelle elezioni, vinsero i socialisti
e Luigi Ghiacci, già consigliere comunale di minoranza durante
l'amministrazione Zuccoli, divenne Primo Cittadino di Scandiano. Il
nuovo Sindaco raccolse l'eredità di Zuccoli e portò a compimento
l'edificio acquistandovi anche i banchi e le cattedre. Verso l'estate
del 1922 la scuola era pronta e attendeva solo l'inizio dell'anno
scolastico per accogliere i bambini arcetani; l'unica cosa rimasta in
sospeso e non di poco conto erano i pagamenti per liquidare le
aziende che costruirono l'edificio. Inizialmente, infatti, la Cassa
Deposito e Prestiti garantì prima a Zuccoli e poi a Ghiacci i fondi
necessari per poi clamorosamente negarli una volta realizzati gli
edifici. Nell'agosto del 1922, inoltre, il Comune di Scandiano venne
commissariato e il nuovo amministratore, generale Cesare Martinelli,
non diede seguito a questo impegno. Solo con l'insediarsi del Sindaco
Fermo Regnani, eletto nel maggio del 1923, finalmente si concluse
l'iter delle nuove scuole comunali di Arceto. Il neo Sindaco fin dal
suo primo atto «sollecitò»
la Cassa Deposito Prestiti per il mutuo e scrisse anche al Prefetto
lamentandosi di quanto successo: «la
Cassa Deposito e Prestiti la quale a suo tempo diede affidamento di
concedere un mutuo per completo finanziamento delle due opere, a
fatto compiuto dice di non poter aderire alla richiesta del Comune,
per assoluta mancanza di fondi». Inoltre Regnani si preoccupò anche di
vincolare l'edifico così da evitare eventuali speculazioni future.
Nella delibera del 3 ottobre 1923 con oggetto «edificio
scolastico di Arceto e sua destinazione»
si legge che la Giunta Comunale obbliga «Il
Comune di Scandiano di destinare in perpetuo
il costruito edificio scolastico di Arceto ad esclusivo uso
scolastico». Nel
1925, dopo quasi due anni di solleciti e richieste, finalmente
Regnani riuscì ad ottenere i soldi così da concludere
definitivamente il capitolo «scuole di Arceto».
Alla
fine della Seconda Guerra Mondiale le scuole arcetane erano le
uniche, insieme a quelle di Scandiano, ad avere fino alla classe V°.
Dopo il conflitto bellico si cominciò a potenziare gli edifici
scolastici esistenti e a realizzarne dei nuovi. La scuola di Arceto
fu oggetto di interventi verso gli inizi degli anni '80 quando il
Comune di Scandiano realizzò un'importante ristrutturazione e
ampliamento dell'edificio scolastico investendovi circa 450.000.000
Lire. Quest'ultimo intervento portò sostanzialmente la scuola
elementare di Arceto allo stato attuale.
Il
12 ottobre 2013 la scuola venne intitolata a Rita Levi Montalcini.
L'idea fu promossa e sostenuta dall' allora Sindaco Alessio Mammi con
il dirigente Istituzione Servizi Educativi del Comune di Scandiano
Fulvio Carretti. La proposta fu quindi accolta dal dirigente
scolastico Giacomo Lirici e per l'occasione gli organizzatori
invitarono a presenziare la nipote dell'Illustre scienziata Piera
Levi Montalcini. In quell'occasione, davanti ai bambini, insegnanti e
cittadini Mammi disse «Rita
Levi Montalcini è cittadina onoraria scandianese dal 1995. Abbiamo
proposto di intitolarle una scuola per i suoi alti meriti
scientifici, ma anche per l’umanità che ha sempre saputo
dimostrare, e il suo impegno a favore delle donne e dei giovani. Una
cittadina italiana esemplare, che ha saputo rendere davvero onore al
nostro Paese, con un lavoro scientifico magistrale. L’intitolazione
della scuola, la mostra permanente e i pannelli illustrativi sulla
sua biografia e le sue affermazioni nell’atrio, ci auguriamo siano
da esempio, testimonianza e simbolo per i tanti bambini e bambine che
frequentano e frequenteranno questo luogo educativo».
Anche il dirigente Lirici nel prendere la parola citò la Montalcini
riportando una sua frase che disse durante una conferenza con dei
liceali. Quest'ultimi le chiesero il segreto per rimanere giovani e
lei rispose «Se
volete rimanere giovani
fate
qualcosa per gli altri».
Il dirigente scolastico continuò dicendo «Credo
che questa festa sia uno splendido esempio del fare qualcosa per gli
altri e credo che la scuola e questa scuola si fondi proprio sul fare
qualcosa per gli altri». Ringraziò quindi tutti quelli che
si erano dedicati per la giornata commemorativa, dagli insegnanti
agli sponsor, dal Comune agli alunni, augurando ai presenti di
«continuare
a restare giovani».
La
scuola di Arceto nell'anno scolastico in corso 2022/2023 conta 15
classi e 307 alunni. Una curiosità di 100 anni fa, invece, è che
nell'anno scolastico 1928/1929 il Podestà Alberto Sghedoni chiedeva
al Provveditorato agli studi dell'Emilia di incrementare le classi e
aumentare l'organico perché gli alunni erano troppi. Nella delibera
N° 34 del 10 aprile 1929 il Podestà sostenne che «nella
frazione di Arceto esistono n. 7 classi, con sei insegnanti […]
e che il numero degli iscritti è complessivamente di 390
alunni, su 414 obbligati».
Sghedoni quindi deliberò «affinché
venga istituita una nuova classe e ad essa preposta un insegnante in
più delle sei attualmente in servizio».
Con
questo piccolo contributo si è voluto riportare i passaggi più
significativi di questo Centenario dando così un giusto e doveroso
omaggio a questa scuola che rappresenta quotidianamente, da 100 anni,
un presidio di cultura, educazione e formazione per tanti bambini e
bambine di Arceto.
Marco Montipò
.