Siamo nel settembre del 1904, precisamente tra il 15 e il 20
e dopo alcuni mesi di violenze, compiute per reprimere diverse manifestazioni operaie,
specialmente al sud, da tutta Italia si
dava vita al primo sciopero generale.
Passeranno
alla storia le grandi città come: Milano, Bologna, Bari, Genova, Roma e cosi
via. Io però, qui voglio complementare questa storia aggiungendo Scandiano,
perché anche gli scandianesi nel loro piccolo, hanno contribuito a scrivere
quelle pagine di storia.
Come dico sempre infatti, la grande storia nazionale è
fatta da tante piccole storie locali.
Siamo nel 19 settembre e lo sciopero generale era già cominciato
da alcuni giorni. Scandiano era un paese di provincia e le organizzazioni
sindacali erano ancora molto arretrate.
Da circa un anno, l'amministrazione
locale era di estrazione monarchica/liberale e guidata da Venerio Zuccoli, che
usciva vittorioso nelle elezioni dell'aprile 1903.
Nel primo novecento, la
popolazione locale era di circa 10 mila abitanti e il polo produttivo più
importante, era le Officine della Calce e del Gesso di Ca de Caroli.
Proprio da
li, dalle officine, partiva lo sciopero.
Offine della Calce e del Gesso. Collezione Giuseppe Ruini |
Inizialmente si era deciso di non
aderire ma solo di informare gli operai e dopo una riunione, tenuta il 18
settembre, la decisione era questa: "Era convinzione quasi unanime che lo
sciopero generale non si potesse estendere alla nostra
plaga...nell'adunata che i circoli e le leghe tennero ieri, nel mattino,
si convenne di abbandonare ogni idea di sciopero e di fare la massima
propaganda per fare conoscere al pubblico la breve storia dei tristi
avvenimenti".
La mattina del 19 però, qualcosa cambiava tutto.
Alcuni
operai, mentre leggevano i volantini affissi all'ingresso delle officine,
iniziavano a pensare che scioperare era necessario, un dovere.
Da quel manipolo
di coraggiosi, partiva un effetto domino in tutte le officine e non solo,
questo coraggio infatti, contagiava buona parte degli scandianesi.
Ci
raccontano le cronache di quel giorno: "Questa mattina, i muratori che
irvorano nelle nuove costruzioni che si stanno facendo nelle Officine Calce,
giunti davanti il cancello della medesima, si fermarono a leggere il manifesto
attaccato al muro. Cominciarono le voci: Sciopero, sciopero! L'idea dello
sciopero corse come una striscia di polvere.Una Commissione fu mandata dal
Direttore, per avvertirlo che si cessava di lavorare. Gli operai della Cave,
che erano già passati prima, per recarsi sul luogo del loro lavoro, richiamati
a mezzo di un compagno, ritornarono compatti, cantando l'Inno dei
lavoratori...in grande maggioranza gli operai si recarono a Scandiano e,
portatisi, di fronte la Filanda, invitarono le filandiere a cessare dal
lavoro...altrettanto avvenne Società Enologica...scioperano pure i fornaciai,
quasi tutti organizzati."
Quella mattina di settembre, Scandiano veniva invasa da
lavoratori e lavoratrici e il Sindaco di Scandiano Zuccoli, vedendo le tante
persone affluite in centro, dava l'autorizzazione ad improvvisare un pubblico
comizio in Piazza Spallanzani. Queste sono le cronache del famoso sciopero
generale del 1904, visto e vissuto da Scandiano.