Manifesto della Fiera del 1933. Arch. Comune di Scandiano |
Resto del Carlino Reggio del 24/11/2021 |
Gazzetta di Reggio del 25/11/2021 |
Il
culto di Santa Caterina d'Alessandria nello scandianese affonda le
radici nell'epoca boiardesca quando Feltrino Boiardo, primo Conte di
Scandiano, nel momento della sua morte diede disposizioni affinché
si venerasse la Martire. Nel 1729, invece, ci fu un evoluzione
significativa e cioè che Santa Caterina venne proclamata
ufficialmente Patrona della città. Da quel 1729, quindi, ogni 25
novembre Scandiano è in festa e negozi, mercati e la classica fiera
animano la cittadina scandianese. Quello che poco si conosce invece è
che verso la fine del '800, per diversi decenni, la Fiera di Santa
Caterina venne soppressa dalle autorità "non
tanto per ragioni economiche e commerciali per contrarietà derivanti
per diversi anni dalla cattiva stagione."
La
popolazione scandianese non vide con buon occhio questa soppressione
e i malumori si protrassero nel tempo fino a quando nel 1933, il
Podestà di Scandiano Gianfrancesco Basini, decise di ripristinare la
tradizionale Fiera. Accogliendo il desiderio dei commercianti e degli
allevatori di bestiame, Basini avviò l'iter di ripristino e nella
delibera del 10 giugno 1933 sostenne che era "doveroso
per una civica amministrazione assecondare i desideri della propria
popolazione" e che quindi
deliberava "di
ripristinare, a far tempo del corrente anno, la Fiera di Santa
Caterina da tenersi il giorno 25 novembre per il commercio del
bestiame ispecie degli ovini da carne e delle merci in generale."
Nell'agosto del 1933 quindi il Prefetto di Reggio Emilia autorizzò il Comune di Scandiano ad "effettuare il ripristino" della Fiera detta di Santa Caterina.
Per garantire che la "prima" Fiera di Santa Caterina fosse di assoluto prestigio, il Podestà scandianese si adoperò per coinvolgere i migliori allevatori di bovini e ovini, i commercianti del paese, i Comuni limitrofi ed ebbe il coraggio di sfidare il brutto tempo che fu la causa, in passato, della soppressione della Fiera. Riferendosi proprio alla cattiva stagione, il Podestà Basini disse: "Il Comune à ora tutti i requisiti per un efficiente ripristino della fiera in oggetto, essendo dotato d'un ampio mercato coperto ed inoltre presentando questo Capoluogo, in seguito al vasto suo sviluppo edilizio, alla creazione e situazione delle sue piazze, al miglioramento della sua rete stradale verificatosi in questi ultimi tempi, tutte le comodità per convenientemente ospitare , anche in caso di avversa stagione, una straordinaria affluenza di forestieri, nonché di merce e bestiami"
Basini aveva assolutamente ragione perché in quel 25 novembre 1933 anche se il tempo era brutto e la pioggia scese sulla Fiera di Santa Caterina, la cittadina di Scandiano riuscì ad offrire comunque una bellissima giornata. Furono esposti oltre un migliaio di capi di bestiami e numerosi visitatori affluirono nel centro del paese.
In quel 1933 probabilmente nessuno credeva in quello che sosteneva Basini, in molti pensavano "il tempo è sempre brutto e se la Fiera è stata abolita un motivo ci sarà" ma fortunatamente il Podestà continuò per la sua strada e la sua determinazione lo premiò. Dopo quel 1933, infatti, la Fiera di Santa Caterina divenne un appuntamento rinomato in tutto il territorio. Pensare, per esempio, che solo l'anno successivo, il 1934, alla Fiera di Santa Caterina vennero oltre 20.000 persone e i negozi e bar fecero grandi affari. Anche il Teatro Bojardo, che per l'occasione organizzò diversi spettacoli, vide 4 sold-out con oltre 2400 presenze.
MARCO MONTIPO'
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